Get To You - Sara Rampado
- Nami

- 4 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
Benvenuti tra le pagine di Nami, questa è la mia esperienza di lettura.
Ho terminato ieri la lettura di Get To You di Sara Rampado, un romance ambientato al college che, almeno nelle premesse, sembrava rientrare perfettamente nel tipo di storie che solitamente apprezzo — soprattutto quelle con una lieve dinamica enemies to lovers. In questo caso, però, il romanzo non è riuscito a conquistarmi del tutto.
Quando l’ho acquistato in libreria non ne avevo ancora sentito parlare e, come mi capita spesso in queste situazioni, ho dato un’occhiata alle recensioni online per farmi un’idea generale. Pur avendo trovato diversi pareri non del tutto positivi, ho preferito non farmi condizionare e ho deciso comunque di leggerlo, curiosa di farmi un’opinione personale.
La trama riprende la struttura classica dei romance ambientati nei college americani: da una parte la ragazza studiosa e determinata, legata alla propria borsa di studio e concentrata sul futuro accademico; dall’altra il ragazzo proveniente da una famiglia privilegiata, apparentemente avvantaggiato ma, come spesso accade in questo tipo di narrazioni, portatore di fragilità meno visibili. È una dinamica già nota nel genere e, a mio avviso, pienamente legittima: i cliché, quando ben gestiti, possono essere un elemento di comfort e riconoscibilità, non necessariamente un limite.
Quello che in questo caso non mi ha convinta del tutto è stato soprattutto il ritmo narrativo. La storia procede in modo molto rapido e il rapporto tra Demian e Lenore non sembra attraversare una vera evoluzione emotiva: il passaggio da antagonismo a innamoramento avviene in poche pagine, senza quell’accumulo di tensione e progressione interiore che solitamente rende credibile e coinvolgente questo tipo di dinamica. Anche il colpo di scena, pur presente, mi è parso piuttosto prevedibile e poco sviluppato dal punto di vista delle conseguenze narrative, quasi più dichiarato che vissuto dai personaggi.
Un altro aspetto che ho percepito come meno efficace riguarda lo stile di scrittura, che risulta molto immediato e lineare, ma in alcuni passaggi appare fin troppo “giovane”, con dialoghi rapidi e introspezione limitata. Questo contribuisce a dare alla storia un tono marcatamente adolescenziale, che secondo me contrasta un po’ con l’ambientazione universitaria e con il tipo di dinamiche emotive che il romanzo vorrebbe raccontare.
Detto questo, non ritengo che Get To You sia un libro “sbagliato” o privo di elementi positivi. È una lettura scorrevole, leggera e di facile fruizione, che può risultare piacevole per chi cerca una storia semplice e immediata, senza particolare complessità psicologica o conflitti profondamente elaborati. Per questo motivo, ritengo che il suo target ideale sia un pubblico molto giovane, probabilmente alle prime letture romance, che potrebbe apprezzarne maggiormente tono e atmosfera.
Nel complesso, quindi, Get To You parte da premesse interessanti e da una cornice narrativa che amo particolarmente, ma non è riuscito a coinvolgermi come mi aspettavo, soprattutto per via del ritmo troppo accelerato e dello sviluppo emotivo poco approfondito dei personaggi.
In conclusone, come votazione nel mio BookLover, ho assegnato 3 ⭐️ su 5
Come sempre, ci tengo a ricordarvi che questa è semplicemente l’avventura che ho vissuto in prima persona attraverso questo libro. Sarà per me un vero piacere leggere i vostri commenti, le vostre impressioni e le emozioni che questa storia ha suscitato in voi.
Vi auguro di continuare a sognare, a viaggiare e a scoprire, pagina dopo pagina, un pezzetto in più di voi stessi.
Vostra Nami
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